I cabrei che realizzo da quasi vent’anni sono il frutto di un’attenta ricerca sul territorio e di un progetto volto a mettere in risalto le caratteristiche peculiari (paesaggistiche e/o architettoniche) dell’area in esame, secondo un modello che attinge liberamente alla tradizione cabreistica sette- centesca che ebbe grande sviluppo specie in Toscana. Il segno grafico in alcuni casi ricalca gli stilemi classici di raffigurazione stilizzata del territorio, ponendo così l’accento sulla storia di un luogo, in altri invece è più realistico, pur mantenendo sempre come obiettivo la restituzione del valore culturale del luogo medesimo.
In un cabreo l’insieme armonico di una veduta aerea e di alcuni paesaggi permette una lettura articolata e profonda del territorio, con l’aspetto tecnico della mappa che si fonde con quello artistico degli scorci. Il paesaggio e il territorio sono visti attraverso la storia e l’attuale sviluppo.
La tecnica è ad acquerello su carta pregiata 100% cotone.
Secondo l’esperienza di ognuno il paesaggio è la lettura che diamo di un luogo; il paesaggio è dunque espressione dell’universo percettivo e intellettivo di chi lo vive, lo contempla, lo ritrae o lo studia.
Il paesaggio però non è qualcosa di statico, ma un’entità in continua trasformazione dove gli aspetti ecologici e quelli estetici sono espressione dell’interazione costante tra gli elementi naturali e le azioni dell’uomo. Possiamo affermare che il paesaggio è ciò che rappresenta e, contemporaneamente, come questo viene rappresentato.
Attraverso una serie di tavole dipinte ad acquerello e di disegni a grafite, si interpreta il desiderio della commitenza di raccogliere, in un volume pregiato, luoghi e memorie di particolare valore e significato. Ogni dettaglio del volume viene curato con dedizione, dalla scelta della carta alla rilegatura, dalle soluzioni per la copertina alla messa a punto e verifica della migliore qualità di stampa.