PUBBLICAZIONI E MOSTRE

RACCOLTA DI ACQUERELLI DE IL FUNGARINO

Il Fungarino, una scelta di vita, Firenze, EDIFIR-Edizioni, 2018, pp. 116, è curato da Luca Cordero di Montezemolo che ne è anche il committente. 

Contiene 32 tavole ad acqurello e  14 tavole a grafite. Formato del volume cm 31×34.

MOSTRA PERMANENTE DI ACQUERELLI A IL BORRO

Alla galleria Vino&Arte, che espone la collezione privata di incisioni di Ferruccio Ferragamo, da quasi un decennio aperta al pubblico sopra le cantine della tenuta Il Borro, di recente è stata aggiunta una nuova sala dove sono esposti, in una mostra permanente, cinquanta acquerelli di Paquito Forster. Si tratta di una serie di vedute dei vari terreni di cui si compone la tenuta, le sue coloniche, le sue vigne, colti con meticolosa perizia in ogni stagione dell’anno.

https://www.italiaatavola.net/tendenze-mercato/vino-beverage/2017/10/27/ferragamo-vino-arte-il-borro-binomio-vincente/52672/

RACCOLTA DI ACQUERELLI DE IL BORRO

Il Borro e le sue stagioni, Firenze, Edifir-Edizioni, 2015, pp. 112, è curato da Lorenzo Nannelli.

Contiene 37 tavole ad acqurello e 11 tavole a grafite. Formato del volume cm 29×31.

CATALOGO PER LA MOSTRA ‘CABREI’

Cabrei, Firenze, 2012, pp. 64, stampato in occasione della mostra tenutasi all’Accademia dei Georgofili. Curato da Lorenzo Nannelli. Formato del volume cm 24×28.

MOSTRA DI CABREI

‘Cabrei’, Firenze, 2012, mostra tenutasi all’Accademia dei Georgofili a cura di Lorenzo Nannelli. 

“Una ritrovata vitalità di questo speciale genere di immagine è dimostrata, ai nostri giorni, dai cadrei dipinti da Paquito Forster, che sono al centro della mostra e del catalogo. Figlio di due artisti, Forster riunisce in sé la competenza agronomica e il talento creativo, così da reinterpretare l’antica forma di testimonianza visiva immettendovi elementi originali: vedute di borghi, interni di cantine, uccelli e frutti sbalzati in primo piano, senza con ciò trascurare blasoni araldici e nobili esercizi calligrafici. Nella difficile ed esigente tecnica dell’acquerello Forster resuscita antichi codici descrittivi e ne interpola di nuovi e tutti suoi, dosando il rapporto tra le stesure cromatiche e il bianco della carta, i pieni e i vuoti, i fitti e i radi. Fatto interessante, questa creazione contemporanea risponde alla domanda di committenti a loro volta pienamente immersi nella contemporaneità, che pur nella gestione della terra e dei suoi prodotti all’insegna delle più avanzate tecniche e tecnologie, garantiscono la continuità di antiche e illustri tradizioni.”

Cristina Acidini, sul periodico San Sebastiano, aprile 2012