Per me è importante svolgere un lavoro che mi appassioni, direi che ho sempre seguito questa regola o filosofia. La mia attività è nata dall’intuizione che l’arte del cabreo antico potesse trovare una seconda vita come mezzo per raccontare, in modo originale, le aziende vinicole e, più in generale, il territorio.
Laureatomi in Scienze Forestali, ho coniugato quanto appreso, in particolare in merito allo studio del territorio e del paesaggio, con un’innata propensione per le arti visive, trovando appunto nei cabrei e poi nelle etichette due campi naturali dove esercitare la mia creatività. E potremmo dire che, per proprietà narrativa, descrittiva ed evocativa, l’etichetta stia alla bottiglia come il cabreo sta all’azienda. In entrambi i casi il lavoro è sia tecnico che artistico, dovendo assolvere a una descrizione puntuale delle varie caratteristiche in oggetto ma anche a una narrazione poetica ed evocativa.
Il disegno e la pittura sono anche un mezzo attraverso il quale esprimere la mia visione, il valore del paesaggio, il rispetto e il mio amore per la natura. In tanti anni di attività, accanto al know how che ho maturato, si è andata rafforzando sempre più la convinzione che una collaborazione creativa, talvolta empatica, con la committenza è un elemento fondamentale. E per questo una delle soddisfazioni più grandi è quando riscontro che la committenza ‘si riconosce’ in quanto da me realizzato.